et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba

Categoria: Piccole Cose Pagina 4 di 6

Opera 9

Opera 9 è l’ennesima splendida sorpresa della software house nordica. E i widget sono da paura…

Ne ultra crepidam

Sutor. ne ultra crepidam

I Ragazzi del Muletto

giovedì, 11. novembre 2004, 19:46

 

Vivo, privilegiato, in una zona sempre più multietnica, nella piccola chinatown di pisa. I ragazzini che giocano i pomeriggi domenicali nel cortile di casa provengono, fuor di metafora, da quattro continenti, anche se, beati bimbi, hanno già la dolce cadenza toscana.
Ho migliori rapporti, in generale, con i nuovi arrivati, complice probabilmente la vasta e accogliente colonia sudamericana del mio circondario, rispetto ai vecchi indigeni italiani, in generale post-ottuagenari scostanti e nervosi, afflitti da morbi e invalidità, appesi alle loro finestre a discorrere, loro più che altro incomprensibili, a malapena badati da belle slave dagli occhi intelligenti.
Gli unici stranieri che, ma solo a volte, scatenano, se non fastidio, una certa pena, sono i ragazzi di bottega cinesi, che lavorano indefessi al carico scarico dei camion, e traversano le strade già bloccate dalle doppie file di auto con processioni di muletti a mano, ripartendo i colli per le megamercerie e i negozi dalle lanterne rosse sulle insegne. Poi, anche se la sera prima ho strombazzato per passare in strada, il giorno dopo ci vado lo stesso, nella megamerceria, a comprare inutili gadget e canne da pesca con incorporata radio e lente d’ingrandimento, pensandoci sempre un po’ , ai ragazzi del muletto.

Come fare a navigare in internet senza flash, pubblicità e menate varie.

giovedì, 25. marzo 2004, 12:30

 

operabuona (e distruggere il lavoro di grafici e web designer a volte poco ispirati premendo tre tasti)

Se vi dà fastidio la pubblicità invasiva, il pop-up a tranello
che trovate quando chiudete le finestre di internet explorer,
i siti su sfondo nero con stelle scintillanti e testo giallo canarino
(chissà perchè gli astrofili li fanno così) questa miniguida è per voi.

  1. step 1: scaricate opera http://www.opera.com/download/
    in italiano e per il vostro sistema operativo (3,2 mb senza Java, la vostra Adsl non se ne accorge nemmeno). Potrebbe essere l’inizio di un amore (anche in meno di trenta giorni ). Chi naviga tanto e (semi)professionalmente in rete non può non usare i migliori browser: se proprio non vi va opera procuratevi mozilla firebird.
  2. step 2: navigateci un po’, con Opera (o mozilla) è un altro vivere.
    Prego notare che con Opera basta premere "G" in navigazione per escludere le immagini.
    Già questo migliora il 30% dei siti. Cntr+"g" passa dalla modalità autore
    allo stile utente (ovvero visualizza la pagina con lo stile che preferite voi)- questo migliora il 70% delle pagine.
    il tasto F12 vi consente di bloccare pop-up, java e javascript come e quando volete.
  3. step 3: Scrivete il vostro stile preferito,
    se conoscete i CSS. Se no usate questo molto minimale. Copiatelo e
    salvatelo come file di testo col nome miostile.css
    Il trucco, abbastanza banale, è di nascondere gli elementi embed e object. Blocchiamo falsh, musichette in sottofondo, pubblicità a spruzzo e menate varie.
    body{    background-color: #FEFEFA;
        color: Black;
        background-image: none;
        font-family: Georgia;
        text-align: left;
    }
    embed, object{
        visibility: hidden;
    }
    a{
        font-weight: bold;
        border-bottom: 1px dashed Blue;
        text-decoration: none;
    }
    a:visited{
        font-weight: normal;
        border-bottom: 1px dashed Silver;
    }
  4. step 4
    da preferenze -> Stile delle Pagine scegliete miostile.css come stile personale.
  5. step 5 andate sul sito più incasinato di pubblicità(tipicamente i portali e i giornali italiani)
    premete G e cntr-G e ricaricate.
    Troppo sforzo ?

L’alba dell’età dell’acquario

venerdì, 12. dicembre 2003, 14:22

acquario

"Bidone" è sempre più indaffarato e il suo ruolo sociale è come cresciuto negli ultimi giorni: i maggiorenti della piazzetta gli rivolgono deferenti saluti conferendogli ulteriore strakh (onore).
"Bidone" -lo chiamo così- il nome passandogli dalla funzione, mi pare. Percorre gli anni felici della vita di un uomo quando l’età diviene davvero indefinita, atteso che, come lui, si sia magrotti e si portino baffetti curati ancora totalmente neri. Lui è così sovranamente anticonformista da indossare abiti che sembrano adatti a caricature di partigiani francesi della seconda guerra mondiale, abiti che completa con inimmaginabili baschi color topomorto o verdemarcio.
Ma quello che mi colpisce è il suo lavoro: consiste nel muoversi avanti e indrè per il quartiere salutando tutti a tutte le ore per buona parte della giornata nell’attesa che, chiusosi il pomeriggio, la sera calmi il traffico metropolitano e gli consenta di caricare il suo minivan/monovolume con una buona mezza dozzina di taniche da venti litri. Si reca, immagino con la solita invidiabile calma, all’acquedotto mediceo a riempire i bidoni di acqua che arriva da Lucca e che dicono molto buona da bere.
Torna e scarica con calma i suoi bidoni.
Ogni tanto citofona alle mie vicine, fà: "Ti serve acqua ?".
La crisi delle acque minerali gli fa bene, il suo servizio è un business in crescita.
L’ultima volta in giro gli scopro, permanente, un sardonico mezzo sorriso…

That’s the Sound of the Men Working on the Chain ga-a-ang

lunedì, 24. novembre 2003, 15:54

 

[Colonna sonora: Sam Cooke Chain Gang]

"non dite a mia mamma che lavoro nella formazione professionale, lei pensa che faccia il pianista in un bordello"

Se mia madre trovasse il mio blog, novello adattamento dell’immortale caccia al diario dell’adolescenti, lo troverebbe così banalmente privo di festini e gozzovigli, così scevro di pruriginosi particolari piccanti che, paventando l’ipotesi, almeno faccio l’outing di cui sopra. Certi miei trascorsi artistici del resto, poco avevan da invidiare all’eroica figura di "musicista postribolare" [classificazione ISTAT 0113459 Artista/intrattenitore per Saloni di Servizi alla Persona]
La peggiore delle mie mansioni rimane il quotidiano scontro con moduli e registri tutti inopinatamente pregni del più funanbolico gergo settoriale: quando qualche ragazzo mi chiede il perchè dell’incomprensibilità delle riviste informatiche rispondo abbozzando. Ma loro son fortunati a non scontrarsi con l’universo parallelo e inconoscibile (non ineffabile, purtroppo) dei "crediti formativi", della "analisi ponderata del fabbisogno dei discenti", del "rapporto empatico tutoriale", e di talaltri nequizie che mi invoglierebbero (e ora lo faccio) a scriverne un generatore automatico (VTBG-online, ora lo brevetto, dove VTB sta per vocational training bullshit generator – Mamma perdonami se non traduco).
Chi sa fa, chi no insegna, chi proprio non capisce un trullàllero (mi raccomando la pronuncia sdrucciola se non non fa effetto) progetta.

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