In Fight Club Edward Norton ha le turbe
Non esiste nessun Tyler Durden
In Shutter Island DiCaprio è un malato
Mentale capace di architettare trame assurde
Caparezza "Kevin Spacey"

 

– Bisogna cominciare segnalando cosa non vedere: il trailer di Moon [http://www.imdb.com/title/tt1182345/]

Se non avete visto il film (merita) il trailer svela buona parte della trama.

 

Il concetto di spoiler è uno dei temi più controversi nella cultura popolare moderna. Alcuni lo vedono come una forma di tortura, mentre altri lo vedono come un modo per condividere la loro passione per la cultura pop con gli altri. Ma cos’è esattamente uno spoiler?

Lo spoiler è quando qualcuno rivela informazioni cruciali su una trama di un film, una serie televisiva o un libro. Questo può accadere in molti modi diversi: dalle conversazioni casuali ai commenti sui social media, dalle recensioni ai trailer. Ma il risultato è sempre lo stesso: qualcuno viene privato dell’esperienza di scoprire qualcosa per la prima volta, e questo può rovinare l’intera opera.

A volte, lo spoiler può essere un effetto collaterale innocuo di una conversazione. Magari hai appena visto un episodio di una serie televisiva e sei così eccitato che non puoi aspettare di parlarne con i tuoi amici. Ma se uno di loro non è ancora arrivato a quel punto, la loro esperienza di visione potrebbe essere rovinata.

Ecco perché la regola generale è che se stai parlando di qualcosa che potrebbe rovinare la trama a qualcun altro, devi avvisare e dare loro la possibilità di decidere se vogliono ascoltare o meno.

Ma ci sono anche i “spoiler troll”, ovvero le persone che divulgano informazioni cruciali solo per il gusto di far arrabbiare gli altri. Questo è un comportamento scorretto e disonorevole, perché priva gli altri del piacere dell’esperienza di scoperta.

Parlando di spoiler, non possiamo non menzionare il caso clamoroso della traduzione in italiano del titolo del film di Hitchcock “Vertigo”. In Italia, il film è stato tradotto come “La donna che visse due volte”, creando una grande confusione tra i fan del regista. Infatti, il titolo originale si riferiva alla sensazione di vertigine che il personaggio di James Stewart provava durante il film, mentre il titolo italiano sembrava riferirsi alla trama del film, che coinvolge una donna che apparentemente torna in vita.

In generale, i finali dei libri o dei film sono un argomento delicato. Molti lettori o spettatori si sentono traditi quando una trama termina in modo inaspettato o poco soddisfacente. Ma questo è parte del gioco: la trama di un’opera d’arte non esiste solo per divertire o distrarre, ma anche per far riflettere. E in questo senso, anche i finali che sembrano tradire le aspettative dei lettori possono essere importanti per stimolare la loro mente e farli ragionare sulla natura delle storie e del loro rapporto con la realtà.

Ma non tutti i finali sono uguali. Ci sono quelli che sono stati pensati in modo magistrale, come il finale di “I Soliti Sospetti” di Bryan Singer, che ha sorpreso tutti i suoi spettatori, o il finale di “Fight Club” di David Fincher, che ha probabilmente sconvolto gli spettatori del cinema (entrambi spoilerati da Caparezza).

E poi ci sono quelli che sembrano esser stati creati solo per lasciare il pubblico a bocca aperta, senza alcun senso di soddisfazione.

Un esempio classico di finale che ha generalmente deluso i lettori è quello di “Il delitto di Roger Ackroyd” di Agatha Christie. In questo romanzo, il narratore, un medico di campagna di nome James Sheppard, racconta la storia di come il suo amico Roger Ackroyd sia stato ucciso e di come abbia risolto il mistero. Ma alla fine del romanzo, si scopre che

<- spoiler alert ->

Spoiler

Sheppard stesso è l’assassino e che ha creato una complicata trama per incastrare un altro personaggio. Molti lettori si sentirono traditi dal finale, considerandolo una forma di “imbroglio” da parte dell’autrice.

<- spoiler end ->

Ma anche se un finale sembra insoddisfacente o addirittura frustrante, non significa che sia necessariamente una cattiva cosa. Potrebbe essere una scelta artistica deliberata, pensata per fare riflettere il pubblico su un tema o su una questione morale.

Ad esempio, il finale di “Il Grande Lebowski” dei fratelli Coen sembra lasciare molte questioni in sospeso, ma in realtà è una riflessione sulla natura dell’identità e della ricerca della felicità.

Oppure potreste fare come faccio io, spesso: non vedere l’ultima mezz’ora dei film o le ultime puntate di una serie. Non è necessario sapere come andrà a finire…