Be’, capita che l’altra sera rivedo qualche scene del film “Il Colpo della Metropolitana” (The Taking of Pelham One Two Three quattro professionisti o presunti tali rapiscono un treno della metro di NYC e minacciano di uccidere gli ostaggi uno ad uno)… quelli erano anni in cui il buon Walter Matthau era grandissimo interprete di film di azione (per esempio Charley Varrick il meglio che vi possa capitare in TV nelle notti insonni, un tesissimo film di Don Siegel, assolutamente imperdibile !)… comunque il Colpo della Metropolitana ha la sua importanza perchè il vecchio volume mondadori del romanzo di John Godey da cui il film è tratto campeggiava nonsocome nella piccola libreria dell’ingresso di casa mia, l’unica a contenere libri non miei, adulti (io undecenne o poco più) tra i quali ricordo “Vestivamo alla marinara” della Suni Agnelli o “Paura di Volare” della Jong (che però avrei letto moolto più tardi..)… insomma il volume di Godey, con la storia nuda e cruda dei prototerroristi (in realtà venalissimi kidnappers) fu uno dei primi libri a scuotermi (io che mi pascevo ancora di Verne e Salgari alternandoli a classici meno capiti) e a segnalarmi l’emozioni forti della scrittura ..:: [in particolare una scena, che ricordo vent’anni dopo l’ultima rilettura, di amore tra il rubato e il sublimato tra un giovane malvivente e una sua (spero) sexy insegnante, in un flash-back narrativo oniricheggiante]::..