et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba

Categoria: Sinestesia

Poesia e Astronomia

mercoledì, 8. ottobre 2003, 17:56

 

My best Acquaintances are those
With Whom I spoke no Word-
The Stars that stated come to Town
Esteemed Me never rude
Although to their Celestial Call
I failed to make reply-
My constant-reverential Face
Sufficient Courtesy.
E. Dickinson

– Poesia Celestiale su Nox Oculis, Astronomia, letteratura e Poesia in inglese e francese in una raccolta di versi ispirati al cielo e alle stelle.

– Tutte le poesie della Dickinson su Plagiarist

– Questo bel sito le traduce

– La grande tradizione anglosassone della citazione in Wisdom Quotes un sito fatto con saggezza.

– Gli alieni e il cinema tutta una (splendida) fissazione americana in un’articolo su GriseldaOnLine una rivista piena di risorse.

SOSPESA LA «MANON»

elfob, lunedì, 29. luglio 2002, 10:22

 

domenica 28 luglio 2002
SOSPESA LA «MANON»
Cade scenografia: ferita orchestrale

TORRE DEL LAGO. Attimi di tensione ed opera sospesa, ieri sera, al teatro all’aperto sul lago dove era in programma la replica di «Manon Lescaut» – opera di punta del cartellone del Festival Puccini – a causa della caduta di una scenografia dal palcoscenico. Durante il cambio di scena fra il primo ed il secondo atto un pezzo dell’impalcatura è improvvisamente caduto nella «buca» dove è sistemata l’orchestra ed ha ferito (fortunatamente in maniera lieve) una delle orchestrali in pausa ed ha sfiorato altri musicisti che si trovavano nei pressi. La ragazza ferita è stata trasportata da una ambulanza della Misericordia di Torre del Lago al pronto soccorso dove è stata medicata e poco dopo dimessa. L’opera è stata invece sospesa.
Per fare chiarezza sull’episodio e capire se vi sono responsabilità, sul luogo sono intervenuti i carabinieri e i responsabili della medicina del lavoro dell’Azienda sanitaria locale.

dal Tirreno del 28/7/2002.

Sento una variazione nella forza

 

manon

Ok, ieri sera, alla generale di Manon il regista chiede al coro di rimanere in costume fino alla fine dell’opera per provare i ringraziamenti; ed è quasi la rivoluzione.
E’ consuetudine che il coro ringrazi al termine della sua partecipazione all’Opera (in Tosca, per esempio, alla fine del primo atto). E’ chiaro che tenere per ore 90 persone in attesa che l’opera finisca, in costume, nei camerini angusti o tra le sporche seggiole di plastica del retropalco di Torre del lago non ha molto senso, nè i coristi sono molto disposti a concedere qualcosa ad un organizzazione abbastanza sul putridino… (io ho chiesto alla biglietteria del Festival, ma solo per provocazione ed aspettandomi un ridanciano diniego, se potevo avere un manifesto di Manon – costo 5,00 € – in omaggio, dopo aver accompagnato un’amica corista che comprava 240 € di biglietti).

Alla fine, comunque, la prova è stata dignitosa, e il coro, mi sembra, si è ben comportato. Io, abbastanza sul distratto, ma favorito da un tono umorale insolitamente alto, come ti capita quando, in viaggio in macchina con il bel tempo, becchi la radio che ti passa a seguire Bob Dylan e gli U2 e James Taylor. […]

Oh, non sono certo il primo a notarlo, ma il tema di Star Wars è quasi identico alla melodia in conclusione dell’intermezzo di "Manon Lescaut" ! (Bello l’articolo di Giovanni Tommaso su jazzit).

Popolo di Pekino

tramonto

Finalmente ieri sera siamo riusciti a provare in teatro, la pioggia lasciandoci per una splendida serata di cielo terso e luci nitide sul lago. L’antigenerale di Turandot non è andata male; per essere una ripresa la regia è stata sufficientemente variata e si tratta pur sempre di uno spettacolo flamboyant nei colori e i costuni e nella scena screziata traversata da coristi e comparse in quantità.
Ciò non toglie che Turandot sia un’opera che gradisco poco.
Il testamento di Puccini è anche, nella mia opinione, l’atto finale dell’opera all’italiana (e, mi accorgo che non è un’idea solo mia), ne colgo un intimo senso di ridicolo e di anacronismo.
Non aiutano gli interpreti che, tradizionalmente a Torre del Lago, sono costretti a ricercare potenza più che controllo.

"Nell’autunno del 1924, quando al completamento dell’opera mancava soltanto il finale dell’ultimo atto, ( l’aggravarsi delle condizioni di salute a causa di un tumore alla gola lo obbligò a sospendere il lavoro per sottoporsi a un intervento a Bruxelles, in seguito al quale però si spense per collasso il 24 novembre 1924" […]

Giovani cacciatori bianchi

cacciatori

Ieri sera la scena di Manon Lescaut, le due teste mobili blu-verde costruite da Igor Mitoraj suggestive nella umida notte di Torre del Lago.
Manon rischia di essere il migliore degli spettacoli quest’anno, nulla ostante la lenta opera di costruzione registica di Castro (lenta nei ritmi e ossessiva nei volumi) che comunque sembra avere già un suo filo conduttore.
Musicalmente, già alle prime prove e scontata la distribuzione un po’ disordinata del coro già abbastanza bene. (Il direttore molto misurato)
Io, che entro solo nel terzo atto, mi gusto troppe volte la regia del primo, o attendo che il mio costume sia pronto (per sole tre persone sembrano dover arrivare chissà da dove). In scena, e solo in scena, ci si diverte un po’

Nel frattempo giovani donne (s)comparse, che nel terzo atto danzano dinanzi a noi (sceniche prostitute), nel frattempo si pavoneggiano in platea inseguite da pochi occhi maschili e da pochi estivi desideri…

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