et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba

Categoria: Musica

That’s the Sound of the Men Working on the Chain ga-a-ang

lunedì, 24. novembre 2003, 15:54

 

[Colonna sonora: Sam Cooke Chain Gang]

"non dite a mia mamma che lavoro nella formazione professionale, lei pensa che faccia il pianista in un bordello"

Se mia madre trovasse il mio blog, novello adattamento dell’immortale caccia al diario dell’adolescenti, lo troverebbe così banalmente privo di festini e gozzovigli, così scevro di pruriginosi particolari piccanti che, paventando l’ipotesi, almeno faccio l’outing di cui sopra. Certi miei trascorsi artistici del resto, poco avevan da invidiare all’eroica figura di "musicista postribolare" [classificazione ISTAT 0113459 Artista/intrattenitore per Saloni di Servizi alla Persona]
La peggiore delle mie mansioni rimane il quotidiano scontro con moduli e registri tutti inopinatamente pregni del più funanbolico gergo settoriale: quando qualche ragazzo mi chiede il perchè dell’incomprensibilità delle riviste informatiche rispondo abbozzando. Ma loro son fortunati a non scontrarsi con l’universo parallelo e inconoscibile (non ineffabile, purtroppo) dei "crediti formativi", della "analisi ponderata del fabbisogno dei discenti", del "rapporto empatico tutoriale", e di talaltri nequizie che mi invoglierebbero (e ora lo faccio) a scriverne un generatore automatico (VTBG-online, ora lo brevetto, dove VTB sta per vocational training bullshit generator – Mamma perdonami se non traduco).
Chi sa fa, chi no insegna, chi proprio non capisce un trullàllero (mi raccomando la pronuncia sdrucciola se non non fa effetto) progetta.

Sento una variazione nella forza

 

manon

Ok, ieri sera, alla generale di Manon il regista chiede al coro di rimanere in costume fino alla fine dell’opera per provare i ringraziamenti; ed è quasi la rivoluzione.
E’ consuetudine che il coro ringrazi al termine della sua partecipazione all’Opera (in Tosca, per esempio, alla fine del primo atto). E’ chiaro che tenere per ore 90 persone in attesa che l’opera finisca, in costume, nei camerini angusti o tra le sporche seggiole di plastica del retropalco di Torre del lago non ha molto senso, nè i coristi sono molto disposti a concedere qualcosa ad un organizzazione abbastanza sul putridino… (io ho chiesto alla biglietteria del Festival, ma solo per provocazione ed aspettandomi un ridanciano diniego, se potevo avere un manifesto di Manon – costo 5,00 € – in omaggio, dopo aver accompagnato un’amica corista che comprava 240 € di biglietti).

Alla fine, comunque, la prova è stata dignitosa, e il coro, mi sembra, si è ben comportato. Io, abbastanza sul distratto, ma favorito da un tono umorale insolitamente alto, come ti capita quando, in viaggio in macchina con il bel tempo, becchi la radio che ti passa a seguire Bob Dylan e gli U2 e James Taylor. […]

Oh, non sono certo il primo a notarlo, ma il tema di Star Wars è quasi identico alla melodia in conclusione dell’intermezzo di "Manon Lescaut" ! (Bello l’articolo di Giovanni Tommaso su jazzit).

Popolo di Pekino

tramonto

Finalmente ieri sera siamo riusciti a provare in teatro, la pioggia lasciandoci per una splendida serata di cielo terso e luci nitide sul lago. L’antigenerale di Turandot non è andata male; per essere una ripresa la regia è stata sufficientemente variata e si tratta pur sempre di uno spettacolo flamboyant nei colori e i costuni e nella scena screziata traversata da coristi e comparse in quantità.
Ciò non toglie che Turandot sia un’opera che gradisco poco.
Il testamento di Puccini è anche, nella mia opinione, l’atto finale dell’opera all’italiana (e, mi accorgo che non è un’idea solo mia), ne colgo un intimo senso di ridicolo e di anacronismo.
Non aiutano gli interpreti che, tradizionalmente a Torre del Lago, sono costretti a ricercare potenza più che controllo.

"Nell’autunno del 1924, quando al completamento dell’opera mancava soltanto il finale dell’ultimo atto, ( l’aggravarsi delle condizioni di salute a causa di un tumore alla gola lo obbligò a sospendere il lavoro per sottoporsi a un intervento a Bruxelles, in seguito al quale però si spense per collasso il 24 novembre 1924" […]

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