et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba

Categoria: Sinestesia Pagina 1 di 4

Revolutionary Road - Kate Winslet

Revolutionary Road 2008 Sam Mendes – OST

OST – Tema di Thomas Newman

 

 

La colonna sonora di Revolutionary Road, un film drammatico del 2008 diretto da Sam Mendes e interpretato da Leonardo DiCaprio e Kate Winslet, è stata composta da Thomas Newman.

La colonna sonora include 13 tracce, tra cui “Revolutionary Road (End Title)” che è stata utilizzata come brano principale del film.

La musica di Newman è stata descritta come “sensibile e commovente” e ha ricevuto una nomination all’Oscar per la migliore colonna sonora originale.

Alcune delle sue colonne sonore più famose includono:
American Beauty: un dramma del 1999 diretto da Sam Mendes, che ha vinto cinque premi Oscar, tra cui quello per la migliore colonna sonora originale

The Shawshank Redemption: un dramma carcerario del 1994 diretto da Frank Darabont, che è diventato uno dei film più amati di tutti i tempi

Finding Nemo: un film d’animazione del 2003 prodotto dalla Pixar Animation Studios, che ha vinto l’Oscar per la migliore colonna sonora originale

WALL-E: un film d’animazione del 2008 prodotto dalla Pixar Animation Studios, che ha ricevuto il plauso della critica e ha vinto l’Oscar per la migliore colonna sonora originale

Le Mépris - il disprezzo

Il disprezzo (Le Mépris) – Jean-Luc Godard – 1963

Titolo: Il disprezzo (Le Mépris)

Anno: 1963

Regista: Jean-Luc Godard

 

Il disprezzo è un film drammatico franco-italiano del 1963 diretto da Jean-Luc Godard, con protagonisti Brigitte Bardot, Michel Piccoli e Jack Palance. Il film segue la disintegrazione del matrimonio tra lo scrittore in difficoltà Paul Javal (Piccoli) e la sua bellissima moglie Camille (Bardot), mentre navigano nel periglioso mondo del cinema e dei suoi compromessi artistici.

La Ragazza del Quartiere

La ragazza del quartiere

La ragazza del quartiere (Two for the Seesaw USA, 1962)
3:30 di sequenza iniziale praticamente perfetta, una fotografia giustamente premiata dall’oscar
regia di Robert Wise
musica di Andre Previn

Terrore dallo spazio profondo

Mimesi (2) – l’invasione degli ultracorpi

Gli alieni siamo noi.

Invasion of The Body Snatcher - 1956

Invasion of The Body Snatcher – 1956

Sono molti a dire che il seminale film di Don Siegel sia una metafora (abbastanza) trasparente della temuta e contrastata infiltrazione dei comunisti nella società borghese dell’America in pieno recovery postbellico.  Altri invece leggono una critica al maccartismo dilagante: Don Siegel ha sempre affermato la sua volontà di creare un prodotto di (mero) entertainment.

Per me “Invasione” e ancora di più il suo bellissimo remake del 1978 “Terrore dallo Spazio Profondo” sono una costruzione drammatica tutta basata sulla concretizzazione di un delirio paranoico.

L'Invasione degli Ultracorpi

Mimesi (1) – un’analisi del mimetismo nella fantascienza

… o della difficile arte del passare inosservati – considerazioni varie sul mimetismo nella fantascienza (prima parte)

 

Nil sapientiae odiosius acumine nimio

L’arte di passare inosservati  – il neutrino sociale – ingannare l’occhio –  le ostriche e i granchi nel mare  – arrivano gli alieni e siamo noi

dal Vocabolario on line Treccani

mimèṡi s. f. [dal gr. μίμησις der. di μιμέομαι «imitare»], letter. – Propriam., imitazione. Il termine (anche nella forma traslitterata mìmesis) viene usato soprattutto nel linguaggio filosofico, dove acquista importanza con Platone il quale con esso designa la somiglianza delle cose sensibili alle idee; nella concezione platonica dell’arte, la mimesi è da condannare perché, imitando le cose, che a loro volta sono copia delle idee, si allontana tre volte dal vero

Scirocco

windsurf scirocco

Windsurfing a Frassanito – devo andarci !

Sei ancora preso dall’eccitazione e dal rush adrenalinico, ti vien voglia di ringraziare il mondo.

Che bella giornata quando abbandoni il lavoro un’ora prima e hai il tempo di raggiungere il mare e lo scirocco benigno ti insluffa 20 nodi abbondanti di caldo, teso, sensuale abbraccio, e la tavola vola (anche se non la sai domare, ma ci provi!) o per qualche minuto sembra seguirti.

Tu gridi ordini in una voce squarciagola solitaria e pesante: “bolina -maledizione” – l’espletivo in realtà è  più pesante–  prima intendendo plagiare la tavola a seguirti, poi solo a confortare te stesso, il fiato di pesante salsedine solo quella il vento non sembra portar via, i primi saltelli al lasco sulle onde poi, maestosa, definitiva, lisergica, esiziale, incontrollabile la tavola ti porta su e

plana.

Lo spettacolo è bello lo stesso vicino alla riva (al beach break) mentre trascini la tavola gli ultimi infami cinquanta metri di scarroccio per rientrare e allarghi le braccia a prendere il vento sul torace, i neuroni scaricano allegri e senti la 1812 di Ciaikoski: si proprio quella

Ti calmi un po’, basta con gli affanni di gioia  con lo sguardo lontano sopravvento invidii giovani dotati cavalieri ancora in sella, quasi apprezzi anche i kiters (no, non ci credo, questa è atarassia).

Componi, automatico, uno haiku sacro e blasfemo

entusïasmo
ho respirato Dio
ed ero io

Poi si fa tardi, smonti tutto, fai una doccia fredda e vieni via.

photo credits

Pagina 1 di 4

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén