et albo versòrio teneba, et negro sèmen seminaba

Categoria: Astrazione Fatale Pagina 1 di 2

Sure on this shining night…

Sure on this shining night
Of star made shadows round,
Kindness must watch for me
This side the ground.
The late year lies down the north.
All is healed, all is health.
High summer holds the earth.
Hearts all whole.
Sure on this shining night I weep for wonder wand’ring far
alone
Of shadows on the stars.

James Agee – “Permit Me Voyage”

 

Tutti corrono, all’Elba

A Portoferraio il 23 gennaio mi sento solo. Per ragioni comprensibili ma non condivisibili non ci sono turisti nè indigeni per le strade della città vecchia.

Molte trattorie o ristoranti sono sbarrati. Uno espone un cartello: “chiuso per ferie fino al 4 febbraio – auguri a tutti”. Poi trovo un posto aperto, le persone sono cordiali il pasto dignitoso (più della media di questi ritrovi turistici) il prezzo adeguato agli standard (l’Italia finalmente divenuta la nazione più cara d’Europa). Mentre mangio una pastiera (sic) mormora un po’ il vento che s’alza timido.

Il posto è bellissimo  e stamane sono andato a mangiare un panino e poc’altro seduto in spiaggia, di fronte una tavola azzura, uno scoglio e due gabbiani che tubavano come piccioni stracresciuti. Infami, dicevo, avete questo splendore e me lo fate godere assolo. In altri posti (a Livorno, per esempio) non l’avrebbero consentito, e avrebbero imposto alle persone di frequentare (sì anche a gennaio) obbligatoriamente la spiaggia a tutte l’ore, a mangiare, e correre, e amoreggiare.

spiaggia

Una foto al giorno

Lo splendido Widget per WordPress che mostra ogni giorno la APOD (Astronomy Picture of the Day) l’ho preso da www.digitalmeandering.com che si guadagna ogni meritatissimo credito. E APOD è (da dieci anni e più!) una delle semplici e vere  meraviglie del Web.

Una terra, un cielo

il film più bello di tutti – tutte le sere sopra le nostre teste

Buon Anno Internazionale dell’Astronomia

Due x Uno: ovvero la vendetta di Marte convenienze e inconvenienze di un futuro tecnologico…

mercoledì, 28. gennaio 2004, 17:17

maestro Volevo vantarmi come un bimbo felice perchè, appena installato Maestro – lo (strepitoso) software della Nasa per il controllo delle immagini dei Rover su Marte – mi funzionava tutto così bene e esploravo il “Gusev Site” manco fossi John Carter su Barsoom o uno a scelta degli eroi che su Marte, prima o poi ci arrivano sempre.
Da piccolo sognavo non tanto di fare l’astronauta, se non in subordine da esperto della missione – non pilota -, quanto di diventare astronomo – planetologo più che altro, branca strana e secondaria nella disciplina che assegna tanto più status ai fisici/cosmologi, stellari etc. decrescendo con la massa dell’oggetto interessato.
Ora, col softwarino (alla faccia di chi dice che il Java non funziona) siamo tutti esploratori spaziali: il futuro si è avverato – almeno per questo.

devil_girl_from_mars Volevo vantarmi, dicevo, ma la Hybris colpisce sempre e il delirio di onnipotenza tecnologica si scontra coi comuni casini di malnati sistemi operativi, software, virus (due macchine da noi hanno preso anche il MyDoom con tempismo da sprinter). Il mio Xp ha raggiunto il suo tempo di dimezzamento, le ultime applicazioni gli hanno dato il colpo di grazia: ora mi nega persino l’accesso alla cartella c:/windows, mi rallenta all’inverosimile, mi perde il controllo della scheda video. Il famigerato Outlook Express prende 3 minuti all’avvio. E’ tempo di reinstallare: un incubo visto le decine di applicazioni che (devo) rimettere su. Non penso di metterci meno di una giornata. Pessimista ? Un esperto come lui propone cinque ore di calvario (descritte con minuzia di particolari – ).
E’ la solita vendetta degli Dei, per gli uomini che si innalzano a disturbarli.

L’alba dell’età dell’acquario

venerdì, 12. dicembre 2003, 14:22

acquario

"Bidone" è sempre più indaffarato e il suo ruolo sociale è come cresciuto negli ultimi giorni: i maggiorenti della piazzetta gli rivolgono deferenti saluti conferendogli ulteriore strakh (onore).
"Bidone" -lo chiamo così- il nome passandogli dalla funzione, mi pare. Percorre gli anni felici della vita di un uomo quando l’età diviene davvero indefinita, atteso che, come lui, si sia magrotti e si portino baffetti curati ancora totalmente neri. Lui è così sovranamente anticonformista da indossare abiti che sembrano adatti a caricature di partigiani francesi della seconda guerra mondiale, abiti che completa con inimmaginabili baschi color topomorto o verdemarcio.
Ma quello che mi colpisce è il suo lavoro: consiste nel muoversi avanti e indrè per il quartiere salutando tutti a tutte le ore per buona parte della giornata nell’attesa che, chiusosi il pomeriggio, la sera calmi il traffico metropolitano e gli consenta di caricare il suo minivan/monovolume con una buona mezza dozzina di taniche da venti litri. Si reca, immagino con la solita invidiabile calma, all’acquedotto mediceo a riempire i bidoni di acqua che arriva da Lucca e che dicono molto buona da bere.
Torna e scarica con calma i suoi bidoni.
Ogni tanto citofona alle mie vicine, fà: "Ti serve acqua ?".
La crisi delle acque minerali gli fa bene, il suo servizio è un business in crescita.
L’ultima volta in giro gli scopro, permanente, un sardonico mezzo sorriso…

Pagina 1 di 2

Powered by WordPress & Tema di Anders Norén