Anni 90: 10 romanzi (non italiani) di genere consigliati e visioni collegate

– Percorso consigliato di letture e visioni di genere per un sano revival

1) Stephen Chbosky – Ragazzo da parete / Noi siamo infinito  –  (The Perks of Being a Wallflower  – 1999)

Ragazzo da parete / Noi siamo infinito  -  The Perks of Being a Wallflower  - 1999

Ragazzo da parete / Noi siamo infinito – The Perks of Being a Wallflower – 1999

Giovani adulti

il più recente del gruppo: gli anni novanta sono finiti.
Arriva il millennio con un romanzo di formazione Young Adult (una volta si sarebbe detto “narrativa per adolescenti”) in forma epistolare (!). (Ri)scoperto in Italia dopo il bel film del 2012 diretto dallo stesso Chbosky 

2) Chuck Palahniuk – Fight Club – (1996)

Chuck Palahniuk - Fight Club - 1996

Chuck Palahniuk – Fight Club – 1996

Satirico

Famosissimo, non c’è da aggiungere molto. Il primo (e forse il migliore) dei romanzi di Palahniuk – sostanzialmente uno dei romanzi che più sono legati allo spirito del tempo: per questo forse anche un po’ datato. Subito trasposto al Cinema (1999) con Edward Norton, Brad Pitt e Helena Bonham Carter in stato di grazia

3) David Foster Wallace – Infinite Jest –  (1996)

David Foster Wallace - Infinite Jest - 1996

David Foster Wallace – Infinite Jest – 1996

Postmoderno, Ucronia, Fantascienza

Bellissimo, enorme, epocale, generazionale –  questo difficilmente può chiamarsi romanzo di genere e in questa lista lo metto solo perché è forse il più paradigmatico testo degli anni 90. amato anche da chi non lo ha letto per intero (io sono arrivato più o meno a pagina 600 *)  Qui non c’è (impossibile, ovviamente) una trasposizione cinematografica ma The End of the Tour – Un viaggio con David Foster Wallace è probabilmente consigliato per gli interessati.

4) Peter Høeg – Il Senso di Smilla per la neve – (Frøken Smillas fornemmelse for sne) – 1992

 

Il Senso di Smilla per la neve - (Frøken Smillas fornemmelse for sne) - 1992

Il Senso di Smilla per la neve – (Frøken Smillas fornemmelse for sne) – 1992

Giallo

probabilmente il capostipite dei gialli dal “profondo Nord”: allora l’ambientazione era davvero inusuale e in un certo senso Smilla  può considerarsi una “Lisbeth Salander” ante litteram… L’inevitabile film tratto nel 1997, con un cast all star capitanato da Julia Ormond  e la regia fiaccotta di Bille August non me lo ricordo come fenomenale.

5) Bret Easton Ellis – American Psycho –  (1991)

 

American Psycho - 1991

American Psycho – 1991

Satirico, Thriller, Horror

Apocalisse yuppie (qualcuno ricorda il termine?). Cattivo come pochi. Probabilmente il migliore romanzo di Ellis. Da questo romanzo un film tesissimo,  che la regista Mary Harron ha reso  molto diverso dal romanzo e che viene giustamente ricordato per la performance superlativa di Christian Bale.

6) Neal Stephenson – Snow Crash – 1992

 

Neal Stephenson - Snow Crash - 1992

Neal Stephenson – Snow Crash – 1992

Fantascienza, Cyberpunk

Personaggi e storie strepitose. Uno dei capolavori del CyberPunk. Un attacco superlativo. Un eroe protagonista eponimo. Una fantascienza purtroppo anticipatrice. Un romanzo bellissimo per quattro quinti nonostante il finale che, rispetto alle elevatissime attese, delude un po’.  Qui manca la trasposizione cinematografica che, affidata a Joe Cornish, il bravo regista di “Attack of the Block”, si è persa nei meandri produttivi hollywoodiani. Sembra che Amazon (che ha avuto il coraggio e le risorse di affrontare “The Man in the High Castle”) ci provi. Speriamo. Per il momento la cosa più vicina per ambientazione, non per tono,  è probabilmente Ready Player One di Spielberg.

7) James Ellroy L.A. Confidential – 1990

James Ellroy L.A. Confidential - 1990

James Ellroy L.A. Confidential – 1990

 Hard Boiled

Ellroy in stato di grazia (ancora) descrive la sua disperata L. A. degli anni 50 – qui c’è la bella messa in scena di Cutis Hanson  molto superiore, nonostante le mie attese, della versione di Brian De Palma di Black Dahlia

8) Robert Harris – Fatherland – 1992

 

Robert Harris – Fatherland – 1992

 Ucronia

Confesso la mia ammirazione per gli scrittori che sanno scrivere opere documentatissime:  le opere di Robert Harris mi piacciono per questo, questo suo primo romanzo “Fatherland” è una realistica ucronia: gli anni sessanta di un mondo dove il terzo reich non ha perso la guerra mondiale.

Da “Fatherland” un interessante film televisivo (Delitto di Stato) con Rutger Hauer ma chiaramente si ritrovano le atmosfere anche in “The Man in the High Castle” di Amazon

9) Octavia E. Butler – La parabola del Seminatore – (Parable of the Sower) – 1993

 

Octavia E. Butler - La parabola del Seminatore - (Parable of the Sower) - 1993

Octavia E. Butler – La parabola del Seminatore – (Parable of the Sower) – 1993

Fantascienza, Romanzo di formazione

Ancora fantascienza: una giovane ragazza con un talento empatico vive il suo percorso di formazione con un viaggio di speranza in un futuro impoverito e senza risorse purtroppo abbastanza verosimile. Un libro molto bello di una autrice interessante e non troppo conosciuta. Qui non ci sono nemmeno tentativi per un adattamento.

10) Iain M. Banks La Guerra di Zakalwe – Use of Weapons –  1990

 

Iain M. Banks La Guerra di Zakalwe - Use of Weapons - 1990

Iain M. Banks La Guerra di Zakalwe – Use of Weapons – 1990

Fantascienza, Space Opera, Bellico

Scomparso da pochi anni e rimpianto Iain M. (Ian) Banks è uno scrittore troppo spesso sottovalutato – tranne che da Elon Musk probabilmente, che ha nominato le navi appoggio per le sue imprese missilistiche con i nomi fantasiosi delle astronavi intelligenti dell’universo della Cultura banksiano.

La sua fantascienza è bellissima, acuta e divertente per il lettore. La guerra di Zakalwe è uno dei suoi romanzi più intensi.

Non ci sono film tratti dalle opere di Banks, tranne un adattamento da Complicity che non ho visto sarebbe il caso di mandare un messaggio a Denis Villeneuve… Anche qui si parla di un interesse di Amazon per una delle serie fantascientifiche più importanti (“La Cultura”) ma le cose potrebbero non andare benissimo


* A volte è meglio non finirli. I libri, i film. Ho questa convinzione un po’ insana, una abitudine che suscita orrore in molti ma a me, a volte, libri, film, serie televisive, piace proprio non termin…