o della Televisione Intelligente
Sette giorni di scelte più o meno ragionate per passare il tempo nonostante la TV

Rex luscus in orbe caecorum.

La 7, nel cascame complessivo dell’etere, regna (nonostante il sito un po’ incasinato). "Americana", il martedì sera, è una serie giornalistica dallo stile leggermente antico ma efficace. Altri tre o quattro programmi non sono malvagi addirittura quella che era una ciofeca inutile, StarGate, già epitome dei cerchi nel grano interpetati come geroglifici fatti dagli zapotechi portati dagli ufo nelle notti di luna nuova, con Valerio Massimo Manfredi è rifiorita a trasmissione spesso seria e gradevolmente incentrata sulla Storia (se non vera, verosimile).
Se poi l’occhio vuole la sua parte, le mie pendenze vanno verso Marica Morelli gentile co-anchor di OMNIBUS (tutte le mattine dalle sette alle nove), il cui blando accento e l’invertita vocalità barese contribuiscono ad aumentare quello che una volta si diceva il "sex-appeal" e a rendere vagamente voluttuoso il mio risveglio.

PS. Alla sera un analoga atmosfera di letizia mi inspirano le sapide cronache di Rula Jebreal nel bel telegiornale notturno.

Di "Americana" e di TV parla anche Pandemia