cacciatori

Ieri sera la scena di Manon Lescaut, le due teste mobili blu-verde costruite da Igor Mitoraj suggestive nella umida notte di Torre del Lago.
Manon rischia di essere il migliore degli spettacoli quest’anno, nulla ostante la lenta opera di costruzione registica di Castro (lenta nei ritmi e ossessiva nei volumi) che comunque sembra avere già un suo filo conduttore.
Musicalmente, già alle prime prove e scontata la distribuzione un po’ disordinata del coro già abbastanza bene. (Il direttore molto misurato)
Io, che entro solo nel terzo atto, mi gusto troppe volte la regia del primo, o attendo che il mio costume sia pronto (per sole tre persone sembrano dover arrivare chissà da dove). In scena, e solo in scena, ci si diverte un po’

Nel frattempo giovani donne (s)comparse, che nel terzo atto danzano dinanzi a noi (sceniche prostitute), nel frattempo si pavoneggiano in platea inseguite da pochi occhi maschili e da pochi estivi desideri…